Ogni anno 5200 persone si feriscono giocando a hockey. Particolarmente gravi sono gli infortuni alla testa che nel 60% dei casi sono imputabili a un contatto fisico. Alla luce di queste evidenze l’UPI e la Swiss Ice Hockey Players Union (SIHPU) hanno ritenuto opportuno intervenire lanciando un’iniziativa congiunta che prevede sostanzialmente due misure: sanzioni più severe e balaustre ammortizzanti.
Ogni anno 5200 persone si feriscono giocando a hockey. Pur ammettendo che il disco su ghiaccio è uno sport molto dinamico e maschio, non si può chiudere gli occhi davanti al fatto che un infortunio su quattro riguarda la testa. Il numero dei traumi cranio-cerebrali è superiore alla media e oltre la metà dei casi (60%) è imputabile a un contatto fisico.
Sanzioni più severe
Allo scopo di ridurre il numero degli infortuni gravi, l’UPI e la Swiss Ice Hockey Players Union (SIHPU) hanno avviato una collaborazione allacciando contatti anche con la Swiss Ice Hockey Federation e con la Lega nazionale. Parallelamente si impegneranno per sensibilizzare le giocatrici e i giocatori sul tema degli infortuni alla testa.
«Negli ultimi vent’anni l’hockey è diventato molto più veloce, fisico e spettacolare. In qualità di rappresentanti delle giocatrici e dei giocatori intendiamo batterci per sensibilizzare sui danni alla salute, soprattutto sugli infortuni alla testa. Con questo obiettivo abbiamo cercato la collaborazione con l’UPI», spiega Jonas Hiller, ex portiere di lega nazionale e di NHL e presidente della SIHPU. La sensibilizzazione è estremamente importante: il rispetto tra giocatrici e giocatori fa parte dello sport come la correttezza delle cariche.
I colloqui con le federazioni si concentrano sulle sanzioni. Davanti all’evidenza che i traumi craniocerebrali dopo un contatto fisico hanno spesso conseguenze gravi a lungo termine, l’UPI e la SIHPU ritengono che le sanzioni siano troppo lievi. Le penalità di partita prolungate sono rare e il metro per infliggere sanzioni all’interno della categoria viene applicato con eccessiva moderazione soprattutto in caso di recidiva.
Balaustre ammortizzanti
Secondo uno studio dell’UPI del 2017, le soluzioni di nuova generazione, come il plexiglas, possono ridurre sensibilmente i carichi biodinamici. Molto promettenti nell’ottica della prevenzione degli infortuni gravi sono le balaustre ammortizzanti che potrebbero ridurre del 10 percento i rischi. Grazie al processo avviato a suo tempo, sono state montate le balaustre raccomandate dall’UPI. L’introduzione di questi sistemi non ha tuttavia ancora prodotto gli effetti sperati. In futuro si dovranno quindi monitorare gli stadi e sottoporli a verifica.